Bologna (lunedì 17 marzo 2025) – Il capoluogo emiliano è stato teatro di un’insolita protesta climatica nella giornata di ieri, domenica 16 marzo, quando cinque attivisti di Ultima Generazione hanno scelto il cuore pulsante della città per il loro sit-in dimostrativo. L’angolo tra via Rizzoli e via Calzolerie ha fatto da sfondo ad una manifestazione atta a sollevare una questione urgente: il caro-prezzi dei beni di prima necessità, come frutta e verdura.
Gli attivisti, posizionati simbolicamente sulle strisce pedonali, hanno esposto cartelli dai messaggi forti e diretti come “Questo governo è marcio”, “La nostra inazione ha un prezzo insostenibile” e “Campo allagato, niente al mercato, prezzo salato”. La ragione? Attirare l’attenzione pubblica e denunciare la dipendenza dalla grande distribuzione organizzata, rivendicando prezzi più equi e accessibili per tutti.
La protesta non nasce dal nulla: negli ultimi giorni, le intense precipitazioni che si sono abbattute sull’Emilia hanno riaperto vecchie ferite e riportato a galla paure mai sopite. Il ricordo delle devastanti alluvioni che hanno devastato il territorio in passato è ancora vivido. Sebbene questa volta i danni siano stati contenuti, il maltempo ha messo nuovamente in luce una pericolosa catena di eventi che danneggia non solo persone e edifici, ma anche i prodotti agricoli. Allagamenti e raccolti distrutti portano non solo all’aumento dei prezzi di frutta e verdura, ma rischiano anche di trascinare le aziende del settore verso il fallimento.
Ultima Generazione, con questa manifestazione, punta il dito contro la mancanza di azioni incisive da parte del governo per affrontare il cambiamento climatico e il peso che questo esercita sulle fasce più vulnerabili della popolazione. La loro protesta lancia un messaggio chiaro: l’inerzia ha un prezzo troppo alto da pagare per l’ambiente e per le persone e in molti non possono permetterselo.
Last modified: Marzo 17, 2025